Con circolare n. 7/2020 l’INL ha dettato al personale ispettivo i criteri per la valutazione delle collaborazioni etero-organizzate attraverso piattaforme digitali. Il d.l. 101/2019 (conv. da L. n. 128/2019) è intervenuto a modificare il d.lgs. n. 81/2015 con particolare riferimento alla disciplina della c.d. etero-organizzazione contenuta nell’art. 2 ed ha introdotto, nel corpo dello stesso decreto, il Capo V bis (artt. dal 47 bis al 47 octies), dedicato alla specifica attività dei “ciclo-fattorini” esercitata tramite piattaforme digitali. La circolare dell’Ispettorato scorre gli elementi qualificanti della fattispecie.
La prestazione di cui si tratta è risultata essere e sarà indispensabile strumento di sopravvivenza in tempi di lockdown (totale o parziale). La valutazione invece (della norma e non dell’illustrazione che è per quanto possibile oggettiva) non lascia alla razionalità interpretativa (quindi all’uso della ragione per identificare elementi distintivi) molto spazio, come la gran parte della normazione degli ultimi anni che invece di basarsi sulla semplicità e trasparenza richieste dal principio del trust (cioè la fiducia da instillare negli utenti di potere avere comportamenti corretti seguendo la regola), si basa su una idea diciamo “manzoniana” della legge.